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| Eccomi Liberty anche se sempre in ritardo ^^'.
Come ho scritto in tag i contest sono inattivi perché c'é poca utenza nel forum, però si può sempre provare a riattivarli. La "vecchia formula" dei contest era settimanale, come tempo per realizzare un lavoro grafico è troppo poco? Meglio 2 settimane o addirittura un mese? Poi pensavo di estenderli anche ad utenti esterni che non frequentano il forum. |
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| Ti ringrazio tanto Liberty ![:]](https://img.forumfree.net/html/emoticons/new/love.svg) |
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A scuola o sul lavoro la nuova forma di esaurimento è la noia. Ad Angelina Mango è valsa la vittoria del Festival di Sanremo, ma la noia può portare allo sfinimento tanto quanto lo stress più frenetico, e al suo figlio legittimo, il burnout. Ci hanno detto che l’eccellenza si ottiene con 10mila ore di pratica deliberata e la prescrizione è diventata virale, come i 10mila passi al giorno per mantenere la salute.
Che si sia un lavoratore o uno studente, l’esaurimento ha la forma della noia. E’ stato detto che all’eccellenza si arriva con diecimila ore di pratica deliberata, ma è una prescrizione facile che non sempre si rivela veritiera. L’ammontare di ore di esercizio per arrivare o mantenere l’eccellenza è diversa a seconda della persona e dell’attività. Tuttavia questa pratica deliberata ha una conseguenza negativa perché, essendo ripetitiva e noiosa, può condurre ad esaurimento che in inglese viene definito “boreout”. Anche perché un maggior numero di ore non conduce per forza a risultati migliori, anzi stanchezza e noia sono ostali per la crescita e l’apprendimento.
Il termine è stato inventato da due consulenti svizzeri e sta ad indicare un senso estremo di noia e mancanza di aspettative e prospettive. Questo non comporta che non si faccia nulla, anzi spesso si è sommersi da incombenze che non conducano né a crescita personale, né professonale. Ci si sente privi di controllo, senza possibilità di scelta di obiettivi e scadenza. La quantità di lavoro non influisce, ma il punto cruciale è l’effetto emotivo di aver perso la direzione e il senso. Il “boreout” si manifesta quando si è sottostimolati e questo porta alla sensazione di vuoto e sfinimento. Quest’ultimo è più presente in chi ha una passione che sfiora l’ossessione.
Tuttavia il “boreout” può essere visto come una sfida per conoscere le priorità e i bisogni da parte dei datori di lavoro ed introdurre strategie che comprendano creatività, coinvolgimento dei lavoratori e valorizzazione del talento. A farne le spese sono i lavoratori più giovani, fino ai 35 anni, che sono sovra stimolati online e non riscontrano la stessa motivazione nel mondo reale e che perciò sono più a rischio di abbandono del posto di lavoro. La noia può configurarsi come un momento di vuoto, un campo aperto in cui coltivare progetti ed idee, ma che non deve trasformarsi un sabbie paludose e stagnanti caratterizzate dalla mancanza di senso.
Fonte: huffingtonpost.it |
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